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MALIZIA Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 24 gennaio 1974
 
di Salvatore Samperi, con Laura Antonelli, Turi Ferro, Alessandro Momo, Tina Aumont, Pino Caruso (Italia, 1973)
Samperi ci aveva fatto credere all'inizio (GRAZIE ZIA, UN'ANGUILLA DA CENTO MILIONI) di possedere le corde per risuscitare certi umori autenticamente rusticani, o per sconvolgere certe regole del conformismo latino nei confronti dei soliti tabù (cosa che riesce invece a Bellocchio, per fortuna sua). MALIZIA è invece una frana alquanto abominevole, e per non poche ragioni:

a) l'ambientazione siciliana, sulla interminabile scia dei divorzi all'italiana, per la risaputa facilità della satira, è immediatamente stomachevole;

b) il tono dell'umorismo è deprimente, quand'era facile, con un minimo si sensibilità (si pensi ai ragazzi del UN SOFFIO AL CUORE di Malle, per esempio) divertirsi delle situazioni. Qui il sommo della risata lo si ottiene facendo rispondere "va fa' un c..." al ragazzino;

c) la critica, o perlomeno la pittura d'ambiente è inesistente. Non c'è un istante nel quale Samperi, lasciati da parte i lazzi o le mutandine, si soffermi un istante a riflettere.

d) l'umore nero, dissacrante (alla Bellocchio, appunto) è di un cattivo gusto pachidermico;

e) l'erotismo (che è poi quello per il quale la gente corre a vedere il film) può ben essere definito anch'esso (come il western e gli spaghetti) all'italiana: faccio vedere si o no, un po' di più per non avere l'aria cretina ma non troppo perché sennò le famiglie non vengono per Natale. Tutto questo voyeurismo da strapazzo è altrettanto ambiguo e malsano di quello dei famosi film americani del codice morale degli anni quaranta, con l'attrice che faceva la doccia in reggiseno, e l'amore con le mutande. Con la differenza che quelli i film li sapevano fare, mentre le scene della Antonelli che scappa nuda sotto il temporale (e coi lampi che servono per mostrare ma non troppo) sono indegni di un regista da strip di periferia. MALIZIA è un film completamente assorbito dal sistema, nel modo più sfacciato e sconsolante. Un film, per dirla come Samperi, puttana. Dopo di che, le dodici persone che avranno letto queste righe, correranno a vederlo.


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